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Various Voices a Bologna: l'intervista a Nicola Mainardi, direttore del Festival

2 agosto 2023

Various Voices a Bologna: l'intervista a Nicola Mainardi, direttore del Festival

Dal 14 al 18 giugno 2023 Bologna si è tinta dei colori arcobaleno in occasione del Festival Various Voices, il più importante festival di cori LGBTQIA+ d'Europa. L’evento canoro si tiene ogni quattro anni in una diversa città europea: quest’anno Bologna è riuscita a portare l’evento per la prima volta in Italia.

Il festival ha animato e colorato la città, coinvolgendo numerosi luoghi simbolo, come Piazza Maggiore e Palazzo D’Accursio, offrendo spettacoli all’aperto. Le sedi ufficiali sono state molte: l’Auditorium Manzoni, l’Arena del Sole, il Teatro Duse, l’Oratorio San Filippo Neri, il DumBO, il MAMbo, il Museo e Biblioteca internazionale della musica, il Museo Civico Medievale. L’evento ha rivelato una Bologna più aperta che mai alla musica.

VV23 è stato un grande successo, che ha portato in città più di 107 cori e 3.500 coristi da tutto il mondo per dare vita a cinque giorni di musica e spettacoli che hanno animato l’intera destinazione, con l’obiettivo di sensibilizzare sui messaggi della comunità LGBTQIA+ e promuovere una società sempre più accogliente e inclusiva.

La scelta di Bologna come prima sede in Italia non stupisce. Il capoluogo emiliano è da sempre riconosciuto come uno dei centri più progressisti e inclusivi del paese: la sua storia è da decenni intrecciata a quella di personalità di spicco LGBTQ+ e il suo territorio è la sede di molti luoghi dedicati alla comunità, celebri anche a livello nazionale.

Nella fase di scelta della destinazione ospitante, a puntare su Bologna è stato il coro maschile LGBTQ+ di Bologna Komos, che aveva già partecipato alle tre edizioni precedenti dell’evento, che ha lavorato alla candidatura con alcuni partner locali, come il Comune di Bologna – Assessorati Pari Opportunità, Diritti, Cultura, Musica e Turismo ed il Bologna Convention Bureau. La città si è attivata fin da subito per rendere possibile la realizzazione del Festival e l’impegno del Coro Komos è valso loro il titolo di Bologna Ambassador 2019.

A poca distanza dalla fine del Festival, abbiamo posto qualche domanda a Nicola Mainardi, Direttore di Various Voices e past President di Komos, per avere maggiori informazioni sull’evento e sulla sua organizzazione a Bologna.

  • Appena terminato l'evento, qual è stata la vostra considerazione a caldo? Avete avuto il successo che speravate?

    Various Voices è stato un ciclone di colori e musica che ha travolto Bologna: 105 cori da tutto il mondo, oltre 4000 persone tra cantanti, partners e simpatizzanti sono arrivati a Bologna popolando la città e rendendola per 5 giorni la capitale LGBTQIA+ d'Europa. Un grande successo per questa 15esima edizione del Festival, la prima in assoluto in Italia. Sicuramente Bologna si ricorderà per anni di Various Voices, l'evento che ha portato in Piazza Maggiore un coro di migliaia di persone che cantavano "I am what I am" di Gloria Gaynor.
  • Perché avete scelto proprio Bologna come sede per l’evento?

    Komos, il coro LGBTQIA+ di Bologna, ha proposto la nostra città come sede del Festival già nel 2017, lavorando alla candidatura con alcuni partner locali, come il Comune di Bologna – Assessorati Pari Opportunità, Diritti, Cultura, Musica e Turismo ed il Bologna Convention Bureau. Poi nel 2018, durante la 14esima edizione del Festival a Monaco di Baviera, l'assemblea dei cori di Legato (l'associazione europea dei cori arcobaleno che ha la titolarità dell'evento) ha votato con larga maggioranza la nostra proposta, battendo rivali come Palma de Majorca e Reykjavik. Bologna, quindi, è stata scelta non solo per la sua grande attrazione come meta turistica, ma anche per il grande patrimonio culturale e musicale e per essere città pioniera dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia.
  • Le sedi e i servizi scelti sono stati all'altezza delle aspettative?
    Le sedi del Festival sono state molte. Quattro dei maggiori teatri cittadini (Arena del Sole, Auditorium Manzoni, Oratorio San Filippo Neri, Teatro Duse), tre musei (Museo della Musica, Mambo, Museo Medievale), Piazza Maggiore, DumBO (dove ha preso vita il Various Voices Village), il Cassero LGBTI Center e altri angoli della città dove i cori si sono esibiti in performance di strada durante i T-days (cortile di Palazzo d'Accursio, il Voltone del Podestà, Piazza dei Celestini, Piazza del Nettuno solo per citarne alcuni). I feedback che abbiamo ricevuto dai partecipanti su questi spazi sono stati tutti estremamente positivi, si è creata una rete di luoghi della musica, della partecipazione e della convivialità davvero unica.



  • In che modo il Convention Bureau è stato utile nell'organizzazione dell'evento? Avete ricevuto il supporto necessario anche dalle istituzioni cittadine?

    Il Bologna Convention Bureau ci ha supportato sin dalle prime fasi della creazione del progetto, mettendoci in contatto ad esempio con una rosa di agenzie di organizzazione eventi locali, tra cui abbiamo individuato Planning Events come partner principale in questi anni di organizzazione del Festival. Il supporto ha interessato anche il tema dell’ospitalità: BCB ha attivato il portale per le prenotazioni delle strutture alberghiere, che è stato di aiuto per molti cori che hanno potuto riservare le camere per il loro soggiorno a prezzi interessanti, secondo le loro esigenze. Inoltre, il Convention Bureau è stato un importante gancio per riuscire ad ottenere vantaggi sul territorio nonché importanti contatti per la riuscita del Festival.

    Le istituzioni cittadine sono sempre state al fianco della nostra organizzazione sin dal lancio della candidatura di Bologna: gli uffici comunali Pari Opportunità e Diritti, Cultura, Musica e Turismo sono stati direttamente coinvolti nell'organizzazione di Various Voices, fornendo un supporto fattivo che ha reso la manifestazione ben integrata alla città. Un grande ruolo poi ha avuto la Cineteca di Bologna, eccellenza della città, che è stata nostro partner nella realizzazione dell'evento in Piazza Maggiore, una collaborazione preziosa per la quale siamo molto orgogliosi e grati.
  • La città si è dimostrata pronta ad accogliere un evento del calibro e delle dimensioni di Various Voices

    Sì, sapevamo che Bologna sarebbe stata la location perfetta e il successo del Festival ne è stata la dimostrazione. Certo, ci sono ancora molte cose che la città può migliorare per essere ancora più accogliente e inclusiva, al pari di altre città internazionali.
  • Come definireste tutto sommato la vostra esperienza a Bologna?

    Il Festival Various Voices è stato una grande occasione per puntare un grande faro internazionale sulla nostra splendida città, che per 5 giorni ha avuto l'occasione di essere la portavoce della musica corale e delle istanze della comunità LGBTQIA+. Bologna quindi, d'ora in poi, può aggiungere un aggettivo a quelli per i quali è già tradizionalmente riconosciuta: la dotta, la rossa, la grassa, LA FAVOLOSA.

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