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ICAR 2020+2 a Bologna: l'intervista post-congresso

28 settembre 2022

ICAR 2020+2 a Bologna: l'intervista post-congresso

Dal 26 al 30 giugno il Bologna Congress Center ha ospitato il 19° International Congress on Animal Reproduction (ICAR 2020+2). L’evento, arrivato a Bologna grazie al Bologna Ambassador 2020 Carlo Tamanini, professore ordinario di Fisiologia Veterinaria presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, doveva tenersi nel 2020 ma poi è stato posticipato a causa della pandemia.


ICAR è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che organizza conferenze sulla riproduzione animale. Fondata nel 1948, organizza ogni quattro anni un importante congresso a livello mondiale. ICAR 2020+2 ha visto più di 800 partecipanti, con un programma scientifico di 4 giorni organizzato in 5 sessioni plenarie, 12 simposi, 23 workshop e 3 poster session.

Non stupisce che l’associazione abbia scelto proprio Bologna per il suo congresso, data la lunga storia che lega la città alla medicina veterinaria: fin dal 1784 infatti era attiva nella Classe Medica una lettura di veterinaria. Oggi l’Università di Bologna offre il terzo corso di Medicina Veterinaria migliore della penisola, secondo la classifica Censis per l’anno 22/23. Alcuni nomi di veterinaria famosi che hanno a che fare con Bologna sono Giovan Battista Ercolani, Floriano Brazzola, Girolamo Cocconi, Luigi Alfredo Gotti.

L’evento è stato organizzato dalla nuova società PCO VET International, creata per la gestione di eventi nel settore della Medicina Veterinaria e Animal Science. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con Francesca Corona, Coordinatore operativo e Responsabile vendite e marketing di VET International, e con Francesca Mazzucchelli, Project leader che ha seguito l’evento, che ci hanno fornito un quadro completo.

Come se la sarà cavata Bologna? Scopriamolo insieme.

  • Di rientro dall’evento, qual è stata la vostra considerazione a caldo? Avete avuto i risultati che speravate?

Siamo stati decisamente soddisfatti dal risultato complessivo del congresso, soprattutto in considerazione del difficile periodo trascorso durante la pandemia. L’evento – originariamente programmato per giugno 2020 - ha attraversato tutte le fasi critiche dell’emergenza sanitaria, subendo ben due posticipi consecutivi.
Abbiamo vissuto quindi fino all’ultimo momento l’incognita in termini di partecipazione e di risconto da parte delle aziende sponsor: fortunatamente gli sforzi e la determinazione di tutti gli attori coinvolti hanno contribuito a condurre il congresso ICAR 2020+2 all’auspicato successo!

  • Perché avevate scelto proprio Bologna?

Bologna è stata scelta principalmente in quanto città sede del Dipartimento Universitario che ha promosso il congresso (Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna).
Più in generale, con la nostra divisione che si occupa di congressi internazionali, ci troviamo spesso a proporre soluzioni in linea con le specifiche richieste (raggiungibilità della sede, disponibilità di strutture congressuali adeguate, ricettività alberghiera, buon appeal della destinazione nei confronti di un pubblico estero e un hub aeroportuale in grado di sostenere arrivi da molte città europee) e Bologna è tra le città prese costantemente in considerazione poiché risponde sulla carta a tutti i requisiti citati.

  • La sede e i servizi offerti sono stati all’altezza delle aspettative?

La sede e i servizi si sono rivelati decisamente all’altezza delle nostre aspettative, oltre aver soddisfatto ogni esigenza del cliente e dei molti presenti al congresso.
In particolar modo, vorremmo sottolineare il grande entusiasmo ed apprezzamento dei partecipanti provenienti da tutto il mondo nel vivere appieno l’esperienza bolognese: dalla funzionalità dei servizi cittadini, all’efficienza della sede congressuale, per finire con le esperienze culturali ed enogastronomiche che la città ha saputo regalare agli ospiti durante la settimana di permanenza.

  • Quali criticità avete riscontrato in città?

L’aspetto che ci sentiamo di sottolineare, in linea generale, è che in caso di qualche candidatura per congressi europei o mondiali, il cliente preferisce orientarsi su destinazioni di maggiore richiamo internazionale, con un più elevato numero di strutture alberghiere.

  • In che modo il Convention Bureau vi è stato utile nell’organizzazione dell’evento?

Il Convention Bureau rappresenta un valido punto di riferimento per la definizione di soluzioni logistiche e un partner professionale con il quale condividere un progetto; nel rispetto dei reciproci ruoli, si è ben collaborato per valorizzare le varie competenze in campo e proporre la migliore soluzione per la realizzazione di un evento.
In molti casi la pianificazione di un congresso internazionale è il frutto di un lavoro lungo e complesso, prodotto di contrattazioni a più livelli e scaturisce dalla definizione progressiva dei servizi coinvolti: in base alla nostra esperienza, il Convention Bureau è un affidabile alleato su cui contare sin dalle fasi di candidatura e rappresenta un importante supporto locale per accedere ai benefits che la destinazione è in grado di mettere a disposizione degli eventi.

  • Come definireste tutto sommato la vostra esperienza a Bologna?

Certamente positiva e da ripetere a breve, non appena individueremo un congresso con caratteristiche su misura per la destinazione Bologna!

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